Per cominciare un background, quattro movimenti, una chiave (l’omaggio è naturalmente alla musica, a Schopenauer che l’ha definita la sola arte in grado di sopravvivere al mondo, al carattere ancora una volta dinamico, largo, della tassonomìa proposta) e una definizione.
Il background è quello dato dalle idee – guida, da quello che dopo Wittgenstein si può definire il fondo delle proprie convinzioni, il muro maestro del quale “si potrebbe quasi dire che è sorretto dall’intera casa”; i quattro movimenti hanno più specificatamente lo scopo di tracciare, a beneficio di chi legge e, soprattutto, di chi studia, alcune delle possibili connessioni esistenti tra i mille sentieri che si biforcano nei giardini del pensiero organizzativo; la chiave fornisce qualche utile indicazione per leggere e ordinare i diversi movimenti; la definizione si riferisce al termine organizzazione, che per molte ed evidenti ragioni non può che essere considerato primus inter pares.
Comincia così la terza edizione del mio Dizionario del Pensiero Organizzativo edito da Ediesse.
Questo blog è dedicato a coloro che hanno interesse e/o voglia di contribuire a un lavoro di ricerca che per definizione è sempre in corso e che nel caso specifico si avvale di diversi strumenti, dal libro, al blog, alla piattaforma e-learning.
Ma di tutto questo avremo modo di parlare ancora.
Per cominciare a tutti voi va il mio più affettuoso benvenuti.
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